Un po’ di chiarezza sullo Streptococco beta-emolitico di gruppo A

20122808154418La gestione della faringite da Streptococco β-emolitico di gruppo A (SBEGA), come tutto in Medicina, segue regole precise e in questo caso tutto sommato semplici.
Forse è meglio però che anche il paziente le conosca!  Eccovele in forma di domanda e risposta.

Per chi volesse poi approfondire:

  1. SIPPS – Linee Guida Italiane per la gestione della faringotonsillite in età pediatrica: sintesi e commento
  2. Clinical Practice Guideline for the Diagnosis and Management of Group A Streptococcal Pharyngitis: 2012 Update by the Infectious Diseases Society of America

Buona lettura.
Dott. Giuseppe Marini

STREPTOCOCCO BETA EMOLITICO DI GRUPPO A: DOMANDE E RISPOSTE

Il Medico può distinguere clinicamente una faringotonsillite acuta da Streptococco β-emolitico di gruppo A (SBEGA) rispetto a una faringotonsillite da altra causa (ad es. virale)?

No. I sintomi della faringite streptococcica e di quella virale si sovrappongono e confondono così diffusamente che una diagnosi accurata effettuata solo sulla base dei segni clinici è virtualmente impossibile. La diagnosi va posta sempre con il tampone faringeo. Con l’eccezione di altre rare infezioni batteriche della faringe, la terapia antibiotica è inutile nelle faringiti acute causate da microrganismi diversi da SBEGA. È quindi estremamente importante effettuare la diagnosi di faringite streptococcica con precisione, per evitare una inutile e dannosa prescrizione di antibiotici.

Quanti tipi di tampone faringeo esistono?

Due: il test rapido (che dà una risposta dopo pochi minuti) e l’esame colturale (che dà la risposta dopo due-tre giorni). Entrambi sono ugualmente attendibili, ma per rapidità di risposta e costo conviene quasi sempre eseguire il test rapido.

Quando effettuare il test rapido?

Il test rapido deve essere sempre eseguito nei bambini con storia clinica, segni e/o sintomi che si possono riscontrare nell’infezione da SBEGA. Il test rapido non è invece indicato nei bambini con combinazione di 2 o più segni di infezione virale.

Come devono essere interpretati i risultati del test rapido?

Un test rapido positivo in bambini con faringotonsillite acuta può essere considerato diagnostico per infezione da SBEGA. Qualora il test rapido sia stato correttamente eseguito e risulti invece negativo, può essere ragionevolmente esclusa un’infezione da SBEGA.

Se il Medico sceglie di prescrivere invece un esame colturale, deve chiedere anche l’antibiogramma?

No. Il Medico sa già che lo SBEGA risponde sempre e comunque alle penicilline, perciò l’antibiogramma è solo un inutile costo aggiuntivo per il paziente. L’antibiogramma può essere chiesto solo se il paziente è allergico alle penicilline, per testare la sensibilità del germe ad altri antibiotici di seconda scelta.

E’ necessario ripetere l’esame colturale una volta finita la terapia antibiotica?

No. Nel bambino con risoluzione dei sintomi a fine terapia la ripetizione del test alla fine del trattamento NON è raccomandata.

E’ indicato eseguire l’esame colturale in caso di test rapido negativo?

No. In età pediatrica NON è raccomandato eseguire l’esame colturale in caso di test rapido negativo.

Come deve essere interpretato il risultato di un esame colturale positivo per germi diversi da SBEGA?

Nel caso di positività di esame colturale per germi diversi da SBEGA il bambino non va trattato con alcun antibiotico.

Hanno una utilità gli esami del sangue (TAS, ecc.) nella faringotonsillite acuta?

No, mai. I titoli anticorpali anti-streptococcici riflettono una situazione passata e non attuale e non sono di nessun valore nella diagnosi di faringite acuta.

Quando è indicato l’impiego di antibiotici ed entro quanto tempo deve essere intrapresa la terapia dall’esordio dei sintomi?

La terapia antibiotica è raccomandata solo in presenza di documentata faringotonsillite streptococcica. Per ridurre la durata della sintomatologia, il trattamento va prescritto appena viene posta diagnosi. Un ritardo nell’inizio della terapia antibiotica fino a 9 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi non comporta alcun incremento del rischio di complicanze o di fallimento terapeutico o di ricadute.

Quali antibiotici devono essere impiegati, per quale via di somministrazione e per quanto tempo?

La terapia di scelta per la faringotonsillite streptococcica è rappresentata dalle penicilline (es.: amoxicillina) somministrate per bocca, per la durata di 10 giorni. In considerazione della frequente resistenza di SBEGA ai macrolidi (azitromicina, claritromicina, ecc.), l’utilizzo di questi farmaci va limitato ai soli soggetti con dimostrata allergia alle penicilline.

Occorre fare una prevenzione delle ricadute di SBEGA nei soggetti sani, con cicli continuati di antibiotici?

No, mai.

E’ indicato cercare il bambino portatore di SBEGA e cosa fare nel caso di un bambino portatore di SBEGA?

In considerazione del fatto che lo stato di portatore di SBEGA non è associato ad un incrementato rischio di complicanze e che il rischio di trasmettere SBEGA ai contatti è minimo o nullo, il bambino portatore di SBEGA NON deve essere ricercato e NON deve essere trattato in alcun caso.