Nell’ultimo anno, in Europa, 5.770 casi di morbillo (ECDC), mentre sono decuplicati quelli di pertosse. La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie lancia un appello per l’estensione della copertura vaccinale infantile e per i richiami per gli adulti, imprescindibili per l’immunità di comunità
“Il richiamo vaccinale contro il morbillo è indicato per personale sanitario, pazienti fragili, donne che programmano una gravidanza. Tutti gli adulti ogni dieci anni devono inoltre effettuare un richiamo contro difterite-tetano-pertosse” spiega Alessandro Rossi, Presidente SIMG
Morbillo e pertosse sono in aumento in Europa e l’Italia non fa eccezione. I dati pubblicati dal Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie (ECDC) in occasione della Settimana europea dell’immunizzazione, nonché quelli rilevati dall’Istituto Superiore di Sanità per l’Italia mostrano in ogni fascia d’età un aumento dei contagi e un calo delle vaccinazioni. Queste infezioni possono così circolare, lascando i soggetti fragili esposti in un contesto dove l’immunità di comunità – garantita da un’ampia copertura vaccinale – non si concretizza. Per questo la Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) si affianca alla Società Italiana di Pediatria nell’invito alla vaccinazione dei più piccoli per tutte le malattie prevenibili con vaccino e aggiunge che è fondamentale che gli adulti si adeguino con i richiami necessari.
NEGLI ULTIMI DUE ANNI IN EUROPA AUMENTATI DI 60 VOLTE I CASI DI MORBILLO, DECUPLICATI QUELLI DI PERTOSSE – I casi di morbillo sono aumentati di 60 volte nella regione europea dell’OMS; secondo quanto riportato dall’ECDC, dal 2023 sono in aumento in diversi Paesi dell’Unione Europea. Tra marzo 2023 e fine febbraio 2024 sono stati segnalati almeno 5.770 casi di morbillo, con almeno 5 decessi. Il rischio più elevato è per i bambini con meno di un anno, che sono troppo piccoli per essere vaccinati, e per i soggetti fragili immunocompromessi che non possono ricevere il vaccino. Queste popolazioni dovrebbero essere protette dall’immunità di comunità: il morbillo si diffonde molto facilmente, quindi per interrompere la trasmissione è essenziale una copertura vaccinale almeno del 95% della popolazione. Inoltre, dalla metà del 2023 – come fa notare l’ECDC – è anche stato segnalato un aumento dei casi di pertosse in diversi Paesi dell’Ue e dello Spazio economico europeo, con dati preliminari che indicano casi più che decuplicati nel 2023 e nel 2024 rispetto al 2022 e al 2021. In Italia, come mostra l’ISS, dal 1° gennaio al 31 marzo 2024 sono stati notificati 213 casi di morbillo (34 a gennaio, 93 a febbraio, 86 a marzo). L’88% era non vaccinato al momento del contagio. 56 casi (26,3%) hanno riportato almeno una complicanza, inclusi 23 casi di polmonite e un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato.
L’APPELLO DELLA SIMG: RICHIAMI VACCINALI ANCHE PER ADULTI – “I numeri preoccupanti relativi alla diffusione di morbillo e pertosse ci inducono a raccomandare fortemente le relative vaccinazioni non solo ai bambini, per i quali ci sono gli appuntamenti del calendario vaccinale, ma anche per gli adulti che non siano coperti o che necessitino di un richiamo – spiega Alessandro Rossi, Presidente SIMG – La vaccinazione, infatti, non è una protezione solo individuale, ma riguarda anche i soggetti che non possono riceverla per problemi di immunocompromissione e rischiano di contrarre il morbillo patendone conseguenze gravi, talvolta letali, proprio come sta avvenendo. Il richiamo vaccinale contro il morbillo è indicato per il personale sanitario, per i pazienti fragili, per le donne che programmano una gravidanza. Per quanto riguarda la pertosse, ogni dieci anni l’adulto deve sottoporsi alla somministrazione di una dose triplice di vaccino contro difterite-tetano-pertosse. Oltre al tetano, che ogni anno provoca alcuni decessi , è necessario proteggersi contro la pertosse, che provoca gravi rischi soprattutto per neonati, pazienti cardiopatici, con malattie respiratorie gravi, diabetici. Il rischio è anche di confondere la patologia con una tosse prolungata, sottovalutando le pericolose conseguenze”.