Dermatologi e Pediatri della World Health Academy of Dermatology and Pediatrics (WHAD&P) hanno recentemente fatto chiarezza sulla fotoprotezione pediatrica con il documento condiviso “Linee di indirizzo per la fotoprotezione in età pediatrica”:
World Health Academy of Dermatology and Pediatrics
International Expert Panel
Roma, 01 marzo 2025
Linee di indirizzo per la fotoprotezione in età pediatrica
• L’esposizione al sole va considerata necessaria per la produzione di vitamina D. Una
carenza di Vitamina D si riscontra in Italia e in Europa nel 40-50% della popolazione in età
compresa fra 0 e 18 anni. La vitamina D necessaria viene prodotta per l’80% dalla pelle
dopo esposizione al sole (l’introduzione con gli alimenti incide solo per il 20% e di questo
solo il 40% risulta biodisponibile). Per una produzione ottimale di vitamina D è stato
calcolato che sono sufficienti 15 minuti di esposizione al sole del viso e degli arti, sia
in estate, che in inverno, 2 o 3 volte alla settimana, non nelle ore centrali del giorno.
• L’incongrua esposizione al sole, specie in età pediatrica, è certamente responsabile
non solo dell’invecchiamento cutaneo precoce, ma soprattutto di gravi danni alla salute
quali l’insorgenza di carcinomi cutanei (causata dal danno solare cumulativo) e di
melanoma cutaneo (causato da ustioni solari ripetute) in soggetti geneticamente
predisposti.
• Per prevenire i tumori cutanei (carcinomi e melanoma) occorre:
a) identificare i soggetti a maggiore rischio
b) adottare adeguate misure di fotoprotezione finalizzate a prevenire le ustioni solari e
limitare la quantità di raggi ultravioletti che raggiungono la pelle nel corso dell’intera vita
c) seguire una dieta ricca di alimenti contenenti antiossidanti (Vitamine C, E, A /
Zinco, Selenio, Rame / Polifenoli e Flavonoidi / Carotenoidi / Probiotici).
• La fotoprotezione, specie in età pediatrica, è indispensabile e non può limitarsi alla
semplice applicazione di creme solari, ma è una pratica articolata che richiede
soprattutto misure protettive non farmacologiche e adeguati stili di vita.
• In merito alla potenziale tossicità dei filtri solari, si condividono le preoccupazioni espresse
da numerosi e autorevoli autori e da associazioni pediatriche. Molti filtri organici (filtri
chimici) contengono sostanze che possono essere assorbite dall’organismo,
producendo danni alla salute umana (interferenza endocrina, stimolo della
formazione di carcinomi, reazioni allergiche) e possono risultare nocive per
l’ambiente marino. Cautelativamente si consiglia di preferire sempre prodotti solari
contenenti molecole inorganiche, soprattutto Ossido di Zinco, stabile e ad ampio
spettro, ma non formulato in nanoparticelle o nebulizzato, possibilmente associato a
sostanze naturali con proprietà antiossidanti e immunostimolanti e si auspica che le
autorità sanitarie, italiane ed europee, possano bandire l’impiego delle molecole incriminate
e più in generale possano considerare i filtri solari, similmente a quanto avviene negli USA,
farmaci e non cosmetici.
• Prima dei 6 mesi di vita i bambini non dovrebbero essere esposti intenzionalmente al
sole. Nel caso in cui l’esposizione, anche indiretta, sia inevitabile, si raccomanda di
utilizzare indumenti protettivi ed eventualmente applicare creme solari con filtri
inorganici.
• In generale, tutti i bambini, quando possibile, dovrebbero soggiornare al riparo dal
sole.
• In caso di attività ricreative all’aperto, si dovrebbero utilizzate indumenti protettivi,
preferibilmente di colore scuro (i colori scuri riparano più di quelli chiari, i tessuti asciutti più
di quelli bagnati) e a trama fitta (denim, poliestere, cotone + poliestere), meglio ancora
indumenti tecnici (Ultraviolet Protection Factor – UPF). È necessario indossare sempre un
cappello, meglio se a falde larghe per proteggere anche la parte posteriore del collo e delle
orecchie, che resterebbero scoperte con i berretti con visiera e, quando possibile e se il
bambino è consenziente, usate occhiali da sole, perché anche gli occhi possono risentire
negativamente dell’esposizione solare prolungata (CE UV 100% o 100 UV 400 nm).
• Quando non si è vestiti è necessario esporsi sempre con gradualità per lasciare alla
pelle il tempo di produrre la melanina, che rappresenta una difesa naturale dai raggi solari.
• Evitare di esporsi nelle ore centrali del giorno (dalle 11 alle 16) e nelle altre ore della
giornata, alternare esposizioni brevi a periodi di non esposizione.
• In alcune circostanze (attività ricreative all’aperto, soggiorno in spiaggia durante la
stagione estiva ecc.), i filtri e gli schermi solari risultano necessari, specie per i bambini
con carnagione molto chiara, per evitare le scottature e limitare la quantità di UV che
penetrano nella pelle. In tal caso si raccomanda di preferire creme solari contenenti Ossido
di Zinco. La quantità giusta è di 2 mg per cm² di superfice corporea (circa 10-15 ml per
un bambino di 5 anni), da applicare 30 minuti prima dell’esposizione e da ripetere ogni
due ore e dopo il bagno.
• Si raccomanda di evitare prodotti contenenti profumi, preferendo formulazioni resistenti
all’acqua (water resistent).
• Se possibile, verificare che il prodotto sia biodegradabile e che il packaging sia ecosostenibile.
• L’uso della crema solare non deve generare un falso senso di sicurezza e indurre ad
aumentare i tempi di esposizione. L’arrossamento cutaneo e la sensazione di bruciore che
lo accompagna sono i campanelli di allarme estremi, annunciano che si è superato il limite
di sopportazione della propria pelle in quelle condizioni ambientali.
• Alcune malattie dermatologiche (vitiligine, psoriasi, dermatite atopica ecc.) possono
beneficiare della esposizione alla luce del sole o di emittenti artificiali. Per la elioterapia si
rimanda a quanto indicato sopra. In merito alla fototerapia, consigliata solo dopo i 16 anni
di età, si indicano come prioritarie la fototerapia selettiva con UVB-NB (UVB 311 nm), il
laser a eccimeri e UVA-1 355 nm per la vitiligine, UVB-NB e UVA-1 per tutte le altre
patologie, considerando la fotochemioterapia (PUVA) una procedura di secondo livello, da
adottare solo in caso di mancato beneficio con le precedenti.
Le Linee di indirizzo sulla fotoprotezione pediatrica sono state sottoscritte all’unanimità dal panel di esperti internazionali di dermatologia e pediatria, composto da: Fabio Arcangeli (Roma), Presidente World Health Academy of Dermatology and Pediatrics (WHAD&P); Raimonds Karls (Riga), Presidente Latvian Society of Dermatoscopy and Dermatologists Against Skin Cancer; Torello Lotti (Firenze), Ordinario di Dermatologia Università Guglielmo Marconi di Roma, Presidente World Heath Academy (WHA); Giuseppe Monfrecola (Napoli), Past President Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e di Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST); Christopher Rowland Payne (Londra), Consulente Dermatologo presso la London Clinic; Costantino Romagnoli (Roma), Past President Società Italiana di Neonatologia (SIN); Giuseppe Ruggiero (Salerno), Vice PresidenteWHAD&P e Responsabile Nazionale Area Dermatologica Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP); Liliana Sytnyk (Londra), Consulente Dermatologo presso la London Clinic; Uwe Wollina (Dresda), Dipartimento di Dermatologia e Allergologia Ospedale Universitario di Dresda.