Sicurezza a tavola …

L’educazione alimentare è sicuramente una delle principali attività del Pediatra nell’assistenza del bambino dalla nascita fino alla pubertà; la sicurezza alimentare rappresenta in questo contesto un tema fondamentale, considerando anche le peculiarità che rendono il bambino maggiormente esposto agli inquinanti. Ai bambini bisogna garantire una alimentazione che sia la più sicura possibile sia dal punto vista tossicologico, igienico e microbiologico, sia dal punto di vista nutrizionale.

I bambini sono quelli che più risentono degli effetti tossici dei contaminanti nella catena alimentare perché hanno una aspettativa di vita più lunga e un aumentato rischio tossicologico. Infatti hanno cellule che si moltiplicano rapidamente e incorporano maggiori quantità di sostanze tossiche e presentano una maggior richiesta energetica (tasso metabolico elevato).

I bambini assumono più cibo per unità di peso rispetto agli adulti e questo comporta una loro maggior assunzione di sostanze tossiche di 3-5 volte di più; inoltre assumono più acqua per unità di peso rispetto agli adulti e questo comporta una loro maggior assunzione di sostanze tossiche di 5-7 volte di più.

È presente immaturità dei meccanismi di disintossicazione enzimatica, incompleta funzionalità degli organi escretori, pH gastrico più elevato che favorisce la crescita batterica, una immatura permeabilità intestinale, bassi livelli di proteine plasmatiche in grado di legare le sostanze tossiche, ridotta efficienza dei meccanismi di legame alle proteine, bassi livelli di proteine plasmatiche in grado di legare le sostanze tossiche, ridotta efficienza dei meccanismi di legame alle proteine, incompleto sviluppo delle barriere fisiologiche.

I principali contaminanti della filiera alimentare sono metalli, diossine, micotossine, nitrati, pesticidi.

Mercurio: il feto e la prima infanzia sono i più vulnerabili (sviluppo cerebrale). Esposizione prenatale a metilmercurio si associa a compromissione dello sviluppo neuronale del feto, caratterizzata nel bambino da deficit motori e della coordinazione e disordini comportamentali. Il pesce (di grosse dimensioni, di fondale) e i mitili sono la fonte principale di esposizione al metilmercurio.

Il Piombo è naturalmente presente nell’ambiente ma le attività industriali, aggiunte alle emissioni degli inceneritori hanno portato a un suo incremento nel suolo, nell’acqua e nell’aria. L’esposizione in utero e durante le prime fasi della vita può causare ritardo nello sviluppo neurocomportamentale e deficit principalmente di natura cognitiva.

Le Diossine (sottoprodotti involontari di processi industriali) e i PCB (prodotti volontari di processi industriali) sono cancerogeni e disregolatori endocrini. Nell’uomo la loro assunzione avviene per il 90% per via alimentare: pesce (di grossa taglia, di fondale, grassi), mitili, latte, burro, formaggi, uova, carne.

Le Micotossine sono prodotte da funghi microscopici che colonizzano gli alimenti quando temperatura e umidità sono favorevoli. Si trovano più facilmente in cereali, arachidi, frutta secca, spezie…. Le micotossine causano molti effetti tossici (cancerogene, genotossiche, nefrotossiche…).

Nitrati sono presenti in alto contenuto in alcuni ortaggi (spinaci, rucola, lattuga…). I nitrati sono trasformati in nitriti nel tratto gastrointestinale ad opera della flora batterica e possono combinarsi con le ammine, presenti negli alimenti ricchi di proteine come carne, salumi, formaggi, e formare le N-nitrosammine, cancerogene.

Pesticidi che si ritrovano in frutta, verdura e cereali possono derivare da colture regolarmente nebulizzate o per diffusione attraverso l’aria; il bioaccumulo in animali e loro prodotti li fa ritrovare in pesce, carne, uova e latticini. Il problema principale è rappresentato dalle esposizioni non acute ma ripetute, spesso a basso dosaggio, nello stesso alimento di uno o più residui di pesticidi (multiresiduo). Le patologie messe in correlazione con esposizioni a pesticidi sono tumori, disturbi del neurosviluppo e neurocomportamentali, effetti avversi alla nascita , disregolazione endocrina.

QUALI ACCORGIMENTI PRENDERE PER RIDURRE IL RISCHIO TOSSICOLOGICO DA CONTAMINANTI ALIMENTARI?

 1) FRUTTA E VERDURA:

Pesticidi

Lavare bene frutta e verdura Sbucciare la frutta in particolare mele (multiresiduo di pesticidi) Limitare uva, mele, (multiresiduo di pesticidi) Acquistare frutta e verdura di stagione Evitare frutta e verdura provenienti da paesi lontani (quanto maggiore è la distanza, tanto maggiore è la probabilità di trattamenti chimici) Variare tipi di frutta e verdura e fornitori per evitare accumuli dello stesso inquinante Utilizzare prodotti per l’infanzia (hanno un limite per legge di 0,01 mg/kg per qualsiasi pesticida) Utilizzare prodotti biologici (normalmente hanno residui di pesticidi 3-4 volte inferiori agli alimenti convenzionali)

Micotossine

Limitare arachidi e frutta secca Eliminare la frutta ammaccata e ammuffita (per la presenza di una micotossina, la patulina)

Nitrati

Preferire ortaggi a basso contenuto di nitrati: melanzane, fagiolini, cavolfiori, broccoli, cicoria, piselli, cetrioli, patate, carote, peperoni, porri, cavoletti di Bruxelles, cavoli rossi, asparagi, pomodori, cipolle Limitare spinaci e lattuga Acquistare poca verdura per volta (quella che serve al singolo pasto) e conservarla per tempi brevi al freddo (maggiore è il tempo di conservazione, maggiore è la trasformazione dei nitrati in nitriti) Non conservare la verdura in sacchetti chiusi (la mancanza d’aria favorisce la trasformazione dei nitrati in nitriti)

2) PESCE:

Preferire i pesci di media-piccola taglia in particolare pesce azzurro (sardine, acciughe, sgombro…) Limitare pesci di grossa taglia (pesce spada, tonno), pesci grassi (anguilla..), pesci di fondale (sogliola, platessa) e mitili per la presenza di diossine, PCB, metalli Limitare i pesci “salmonati”: presenza di coloranti.

 

A cura di Massimo Generoso – Pediatra di Famiglia – Presidente ISDE Firenze (Associazione Medici per l’Ambiente) – Firenze