Morbillo: Italia in ritardo nelle coperture vaccinali …

Little baby get an injection(Regioni.it – 02/02/2015) Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia nel mese di ottobre 2014 sono stati segnalati 47 casi di morbillo, portando a 1620 i casi da inizio anno con un’incidenza maggiore in Liguria con 12,4 casi per 100.000 abitanti, seguita da Piemonte, Sardegna e Emilia-Romagna. Sempre a ottobre 2014 sono stati segnalati 2 casi di rosolia, portando a 19 il totale delle segnalazioni da inizio anno. In Europa, negli ultimi 4 anni sono stati registrati oltre 100 mila casi di morbillo e 90 mila di rosolia.
Occorre considerare che il 2015 è il termine ultimo fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per eliminare morbillo e rosolia in Europa. E secondo l’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid) – dopo l’incontro a Copenhagen dell’Oms per fare il punto sulla campagna di vaccinazioni nei Paesi UE contro il morbillo e la rosolia congenita – l’Italia è in ritardo.
I dati italiani risultano ancora incompleti e per questo l’Oms, annuncia ‘Associazione, “ha chiesto un incontro urgente in Italia con il ministro della Salute a marzo”.
Eliminare il morbillo “non è semplice – osserva Susanna Esposito, presidente della Commissione Oms per l’eliminazione di morbillo e rosolia congenita e Presidente Waidid – è una malattia estremamente contagiosa e per interromperne la trasmissione sono necessarie coperture vaccinali molto elevate con due dosi di vaccino. In Italia, però, le coperture vaccinali sulla prima dose si attestano intorno al 90% a fronte dell’obiettivo minimo del 95%, mentre quelle sulla seconda dose, nelle Regioni dove i dati sono stati raccolti, risultano ben inferiori agli standard richiesti (meno dell’85% rispetto all’obiettivo del 95%). In Italia, quindi, gli obiettivi di copertura vaccinale non sono stati ancora raggiunti”. E’ quindi “fondamentale – ha concluso Esposito – il coinvolgimento della classe politica italiana e purtroppo ad oggi i dati definitivi del report italiano, nonostante ripetuti solleciti, non sono neanche stati inviati e quelli disponibili risultano incompleti”.