(Da http://www.teamsalute.it) Bambini e adolescenti sottoposti a tomografia computerizzata (Tc) hanno il 24% di probabilità in più di sviluppare un cancro rispetto ai coetanei che non l’hanno mai fatta, almeno secondo uno studio australiano pubblicato sul Bmj. «Tuttavia il numero assoluto dei tumori in eccesso è basso: 9,38 ogni 100.000 anni-persona di follow-up» dice John Mathews, epidemiologo dell’Università di Melbourne e primo firmatario dell’articolo. «La Tc ha dato grandi benefici, ma il suo uso crescente dal 1980 in poi ha sollevato preoccupazioni circa i possibili rischi di cancro, in particolare nei giovani» osserva Mathews, che assieme ai colleghi ha confrontato la frequenza di tumori nei pazienti esposti a Tc tra zero e 19 anni rispetto ai non esposti della stessa età. «Analizzando il database di Medicare Australia abbiamo identificato 10,9 milioni di persone di età compresa tra 0-19 anni nati tra il 1985 e il 2005. Abbiamo anche verificato tutte le Tc eseguite in questa coorte nello stesso periodo. Infine, il numero di neoplasie diagnosticate fino al 31 dicembre 2007 sono stati ottenuti con un collegamento al registro nazionale dei tumori» spiega l’epidemiologo. E i dati dimostrano che l’incidenza di cancro è stata del 24% maggiore nel gruppo esposto a Tc dopo aggiustamento per età, sesso e anno di nascita, con un rischio aumentato del 16% per ogni Tc in più. «L’incremento di incidenza dei tumori dopo Tc dipende in gran parte dall’irradiazione» puntualizza il ricercatore australiano, sottolineando comunque che le radiazioni provenienti dagli apparecchi odierni sono inferiori a quelle del periodo 1985-2005. Della stessa opinione è Aaron Sodickson, responsabile della radiologia di emergenza al Brigham and Women’s Hospital di Boston, che in un editoriale di accompagnamento puntualizza: «L’incidenza del cancro nei bambini è estremamente bassa e che quindi un aumento del 24% rende questo rischio solo leggermente meno basso ». E per ridurlo al minimo le Tc dovrebbero essere limitate a situazioni in cui vi è una indicazione clinica reale, e ottimizzate per fornire le immagini migliori possibile con le dosi di radiazioni minori possibile.
L’articolo originale è reperibile qui: http://www.bmj.com/content/346/bmj.f2360